Lo scafo in lamiera chiodata è lungo 24 metri e largo 4,40 ha un ponte di coperta e quattro paratie stagne, la zavorra è in cemento. Il pescaggio è di 1,5 metri. Il registro RINA 1925-1935 dichiara 74,31 ton. di stazza lorda e 39,86 tonnellate di stazza netta. Tuttora la tenuta delle lamiere chiodate è eccezionale a testimonianza dell’incredibile abilità dei mastri chiodatori che nel 1926 la assemblarono nei cantieri Cerusa di Voltri (ricordiamo che con la stessa tecnica qualche anno dopo nel 1931 venne costruita l’Amerigo Vespucci).
Il dritto di prua è l’elemento più caratterizzante di questa imbarcazione poiché si erge fiero sull’onda per ben 3 metri, perfettamente verticale e caratteristico di imbarcazioni di maggior stazza. Nel vano principale che ospitava la caldaia a vapore ora c’è una zona living molto accogliente nello stile dell’epoca con un ampio salotto e un locale cucina che ingegnosamente comunica con il ponte superiore per tramite di un apposito boccaporto per il passaggio delle vivande. L’interno si completa con una cabina armatoriale a prua dotata di servizio igienico separato, di una cabina marinaio oltre ad un vano di servizio.
È dotata di impianto di aria condizionata / riscaldamento e di un generatore elettrico che le consente autonomia nelle utenze quando La Capitanio non è alimentata, mediante una presa alla banchina. La sala macchine è stata spostata a poppavia tra la terza e la quarta paratia stagna per accedervi si utilizza una botola accessibile dal grande ponte di poppa. Tra la quarta paratia stagna e la poppa è collocato il serbatoio primario del gasolio per alimentare il motore diesel ed il serbatoio della benzina che alimenta i due gruppi elettrogeni di bordo che forniscono l’energia all’impianto elettrico durante la navigazione.
Nel 1931 venne sostituito l’originario apparato motore a vapore con un motore diesel della potenza di 120 cv realizzato dalla Franco Tosi che permetteva all’imbarcazione di avere una crociera superiore ai 10 nodi. Dal 1978 l’imbarcazione è equipaggiata con un motore del 1958 proveniente dal battello Iseo un OM BXD marinizzato, 6 cilindri con una cilindrata di 24.160 cc.
Il battello Iseo molto simile alla Capitanio divenne tristemente famoso nel 1944 per aver subito un mitragliamento aereo alleato che causò la morte di 42 passeggeri civili. Nella seconda metà del secolo scorso la sovrastruttura dell’imbarcazione è stata cambiata, saldando ed adattando allo scafo ed alla coperta de La Capitanio, la sovrastruttura ed il fumaiolo del rimorchiatore Trieste, nel 2003 l’aggiunta di due maestosi alberi metallici ha completato l’opera, conferendo al naviglio una linea unica ed inconfondibile.
Essendo una unità dalla carena dislocante a forma tonda la velocità di crociera è oggi limitata a 7/8 nodi che comunque consentono una crociera piacevole percorrendo in totale relax l’intero bacino del Sebino in meno di due ore. L’equipaggio è di tre persone e la manovra di approdo non è semplice per il ridotto governo del timone congiunto alla ridotta potenza e quindi richiede perizia negli accosti e così nella navigazione in caso di vento sostenuto. In ogni caso le generose dimensioni dello scafo e le dotazioni di bordo recentemente approvate con il rinnovo della licenza di navigazione fino al 2027 consentono un impiego in tutta sicurezza.