Questa splendida imbarcazione, in origine piroscafo, fu costruita nel 1926, per la Società di Navigazione a Vapore sul Lago d’Iseo, dalla Società Anonima Cantieri Cerusa di Voltri – Genova, acquisita pochi anni dopo da Ansaldo. Dopo cinque anni dal varo venne sbarcato il motore a vapore e sostituito con un diesel della Franco Tosi di Legnano diventando quindi motonave.
Nel 1932 la vecchia società fu sciolta e si ricostituì sotto il nome ‘Impresa Sebina di Navigazione’. Nel corso del secondo conflitto mondiale venne mitragliata all’ormeggio di Sarnico durante un’incursione aerea effettuata da una pattuglia di Spitfire alleati che avevano come obbiettivo il danneggiamento del vicino ponte. A seguito del mitragliamento la nave si incendio ed andò temporaneamente in disarmo.
Dopo questo episodio l’imbarcazione fu trasferita in cantiere a Lovere ed in seguito nel 1950 acquistata dalla società ITALSIDER. La società siderurgica la trasformò in rimorchiatore adibito al traino delle chiatte per trasporto di carri ferroviari dallo stabilimento di Lovere allo scalo di Paratico. (foto chiatte)
Dismessa dal servizio, l’imbarcazione venne acquistata in successione da diversi armatori privati che con grande passione la salvarono dal disarmo e tramite vari refitting fu destinata all’uso diportistico. Le sovrastrutture nel tempo sono cambiate radicalmente numerose volte, ma lo scafo in lamiera chiodata è rimasto lo stesso del 1926.
CURIOSITA’: La sovrastruttura de La Capitanio appartiene al rimorchiatore Trieste (1925), venne installata dal sig. Carrara Giovanni Battista di Lovere che dopo aver salvato dalla rottamazione la nostra nave, comprò a rottame negli anni ‘70 la tuga del Trieste e la adatto sulla coperta della Capitanio, a prua aggiunse una improbabile delfiniera (poi fortunatamente rimossa) e fece una livrea completamente bianca, grazie all’incessante lavoro del sig. Alfonso Bendotti di Castro la nave ebbe il primo grande refitting degli interni e del ponte. Dagli anni ’70 agli anni ’90 la barca rimase ormeggiata a Lovere all’attuale promenade Lady Mary Wortley Montagu. Erroneamente sulla motonave sono presenti delle targhe in ottone fatte nell’ultimo refitting che indicano nel cantiere Bacigalupo di Sampierdarena la costruzione della barca, cantiere che costruì il Trieste, in realtà come scritto precedentemente La Capitanio venne costruita dal Cantiere Cerusa di Voltri.
Il Carrara cedette poi nel 1995 l’imbarcazione alla ditta Ziliani Franco di Monte Isola che la tenne per qualche anno ormeggiata sulla sponda Est. A seguire l’imbarcazione venne acquistata dalla Sig.ra Alessandra Fioretti che con il marito Domenico ‘Mimmo’ Paterlini gli diede la linesa attuale aggiungendo i due alberi, la nuova plancia di comando sopraelevata, e altri particolari di coperta oltre alla fantastica livrea odierna. A partire dal 2023 ‘La Capitanio’, grazie ad un’azione congiunta dei nuovi armatori, della neo costituita associazione di promozione sociale ‘La Capitanio 1926’ e delle Istituzioni, diventerà patrimonio e memoria storica della navigazione sul lago d’Iseo solcando le acque sabine, verso il traguardo dei 100 anni nel maggio 2026 in tutta la sua bellezza